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È meglio Siri o Alexa nel 2023? La sfida tra Amazon e Apple

Echo Dot Google Nest Mini e HomePod mini

In Italia si è finalmente completato il trio di assistenti vocali con l’arrivo in casa Apple dell’HomePod mini, che in confronto all’HomePod precedente ha dimensioni molto più ridotte.

Questa novità, commercializzata alla fine dello scorso anno, ci permette di fare un confronto più accurato tra i diversi dispositivi che ci aiutano a portare l’intelligenza artificiale a casa.

Come forse già sai, in casa Google, oltre a Google Nest Mini sono disponibili dispositivi più grandi e dedicati al suono come Google Nest Audio o con schermo integrato come il Google Nest Hub.

Questo vale anche per Amazon che nel suo arsenale oltre all’Echo Dot, con e senza orologio LED, ha anche Echo Show con schermo insieme a i nuovi Echo Show 10 con schermo rotante e l’Echo Show 15 da parete.

Ovviamente ogni dispositivo ha una diversa fascia di prezzo in base alle sue funzionalità, per permettere una comparazione pari il più possibile prenderemo come base Google Nest Mini, Echo Dot e HomePod mini.

Per determinate metriche, vista la netta differenza di prezzo dell’HomePod rispetto ai competitor, faremo anche delle analisi più dettagliate rispetto ad altri dispositivi oltre ai più piccoli. 

Partiamo da qualità materiali e prezzo

sfondo rosso e assistenti vocali Amazon Google e Apple

Considerando i prezzi da listino, Google Nest Mini si piazza come economico visto il prezzo di 59€, seguito da Echo Dot a 59€ per il modello senza orologio o 69€ con orologio.

Infine, in conformità con tutti gli altri dispositivi Apple, anche HomePod mini ha un costo maggiore rispetto alla concorrenza, esattamente 99€.

Va però detto che è molto facile trovare sia Google Nest Mini che Echo Dot in promozione sia online che in negozi fisici a prezzi intorno ai 25-30€.

Fin ora il mercato sembra essere stato più proteso verso i dispositivi di Amazon Echo, visto l’alto potenziale di customizzazione e indubbiamente anche grazie alla piattaforma Amazon che permette acquisti diretti e immediati.

A livello di qualità dei materiali, su Echo Dot, di dimensioni 100 x 89 mm, troverai un altoparlante da 1,6” (41 mm) a diffusione anteriore, uscita audio AUX da 3.5 mm, 4 microfoni e tasti fisici per volume, disattivare microfono e attivare assistente.

Su Google Nest Mini, di dimensioni 98 x 42 mm, puoi trovare un altoparlante con audio a 360° con driver da 40mm, 3 microfoni a lungo raggio e sensori touch per gestire funzioni direttamente sul dispositivo.

Molti dei materiali usati su entrambi i dispositivi sono stati ricavati da plastica di bottiglie riciclate.

D’altra parte, il nuovissimo HomePod mini di Apple, alto solamente 84 mm e largo 97 mm, ottiene comunque una qualità audio a 360 gradi grazie al suo driver full range e due radiatori passivi per bassi profondi e alte frequenze cristalline.

Inoltre, il dispositivo ha 4 microfoni a lungo raggio e schermino touch soprastante con comandi touch ma nessuna entrata AUX.

Situazione nel campo della domotica

Amazon Echo Dot con orologio LED

Chi non apprezza riuscire a spegnere le luci senza dover lasciare il tepore del letto per raggiungere l’interruttore? Non è comodo controllare chi ha suonato il campanello con un dispositivo smart?

Hai mai avuto difficoltà a trovare il telecomando della tv? E se non ti servisse più? La domotica è veramente la rivoluzione della quotidianità in casa, vediamo se in questo caso è meglio affidarti a Siri, Alexa o Google.

Dopo svariati test e aver consultato moltissime fonti, la vittoria sembra schiacciante, Alexa fa fuori la concorrenza. La capacità e compatibilità dei dispositivi Echo con dispositivi dedicati alla domotica è insuperabile, da lampadine ad auricolari e da citofoni a tapparelle.

Subito dopo si posiziona Google visto che molti dispositivi sono comunque compatibili con entrambi i sistemi. Invece deve ancora lavorare su questo aspetto Apple che è entrato in un mercato già abbastanza saturo di dispositivi Alexa.

Occorre però spendere due parole sulla imbattibile sicurezza del sistema di domotica Apple HomeKit. Come puoi immaginare, monitorando da vicino tutti i prodotti che interagiscono con i loro apparecchi tramite garanzie e certificazioni, la sicurezza è maggiore!

Infatti, grazie a questo è l’unico sistema che continuerebbe a funzionare anche in caso mancanza della rete internet.

Le capacità dell’intelligenza artificiale

Un elemento fondamentale oltre alla compatibilità dei dispositivi per la domotica è anche la responsività e le caratteristiche del sistema di intelligenza artificiale. Nello specifico, vediamo come si comportano le tre intelligenze nel recepire e rispondere ai comandi vocali.

Chi delle tre aziende ha anni e anni di informazioni di ricerca disponibili nei loro database? Ovviamente parliamo di Google. Grazie a questo gli apparecchi Nest risultano nettamente superiori agli altri due.

Ad esempio, negli apparecchi Nest, chiedere due informazioni consecutive come ad esempio:

OK Google, quanto costano i voli per Londra? – tra un mese?

O

OK Google, qual è la palestra più vicina? – è aperta adesso?

O ancora meglio poter chiedere due azioni consecutive come:

OK Google, spegni primo piano tranne sala

A cui risponderà: OK! (spegnendo tutte le luci e lasciando accese solamente le luci della sala).

Questo è in parte possibile anche per Siri ma sicuramente no per Alexa, lei risponderebbe: Mi dispiace, non ho trovato nessun dispositivo chiamato “primo piano tranne sala”.

La riproduzione musicale

Una qualità che può fare la differenza nella tua scelta di acquisto è la qualità della riproduzione audio. Una delle funzionalità base di questi dispositivi è quella di utilizzo come speaker per riprodurre i tuoi brani preferiti.

Riuscire a creare un’atmosfera in pochi secondi è da sempre una feature fondamentale e portante in tutte le campagne promozionali.

Come brevemente accennato inizialmente, il confronto finora si è basato sulle prestazioni degli assistenti vocali più piccoli delle tre case produttrici ma nessuno di questi raggiunge le performance di un impianto dedicato.

Date le dimensioni davvero ridotte però offrono comunque un’esperienza d’ascolto soddisfacente, soprattutto se se ne acquista più di uno. In questo caso tra i tre, l’HomePod mini è il migliore.

Vista però la disparità di prezzo, facciamo anche un breve confronto con il Google Nest Audio e Amazon Echo. Entrambi da listino sono in vendita a 99,99€ anche se spesso acquistabili a prezzi promo per cifre intorno ai 70€.

Nel confronto con questi dispositivi, le performance dell’HomePod mini risultano comunque superiori a quelle di Nest Audio e Echo che invece tra loro risultano essere dispositivi molto simili.

Google Nest Audio funziona grazie ad un woofer da 75 millimetri e un tweeter da 19 millimetri per un suono più forte del 75% rispetto a Google Home.

D’altra parte, Echo di quarta generazione ha al suo interno un woofer da 76,2 millimetri e un tweeter da 20 millimetri raggiungendo dandogli la capacità di un suono più ad ampio raggio.

In particolare Echo di si distingue grazie ad un volume più alto e maggiore spazialità ma anche una migliore precisione dei bassi. Invece Google Nest Audio risulta avere una maggiore precisione nelle frequenze medie e alte.

Per finire, HomePod, le cui specifiche audio abbiamo analizzato sopra, è il perfetto incontro di questi due dispositivi raggiungendo una qualità d’audio omogenea sia nelle frequenze alte che basse e un volume ottimo per qualunque luogo al chiuso.

Scegli l’ecosistema per te

Quando si parla di assistenti vocali, si parla spesso anche di ecosistemi, vediamo perché e qual è il migliore finora.

Un ecosistema, nelle funzioni di domotica viene usato per riferirsi alle capacità di connettività e compatibilità per Smart Home e altri dispositivi della stessa casa madre.

In questo influisce anche la fluidità e praticità dell’interfaccia della app stessa. Sotto questo punto di vista i tre assistenti vocali si trovano quasi a pari merito grazie alle integrazioni e connessioni studiate attentamente.

Apple particolarmente si integra in maniera ottimale con altri dispositivi del sistema come iPhone, MacBook e iPad. Altrettanto viene fatto da Google e Amazon che però come detto in precedenza aprono il loro ecosistema a più dispositivi esterni al loro ecosistema madre.

Va anche notato che Alexa non solo riesce a gestire moltissimi apparecchi ma grazie alle Alexa Skills può anche imparare ulteriori funzionalità molto rapidamente.

Conclusioni

Dopo aver analizzato i fattori più influenzanti per l’acquisto di un assistente vocale, è chiaro che sono dispositivi molto simili l’un l’altro ma hanno delle leggere migliorie in diversi campi.

Ad esempio se vuoi acquistare un assistente vocale per costruire un’ecosistema Smart Home di domotica avanzata ti conviene investire in Echo Dot di Amazon.

Se invece sei interessato ad una intelligenza artificiale che recepisce comandi e richieste rapidamente, fornendo informazioni e agendo su più dispositivi allo stesso tempo allora Google Nest Mini sarà l’opzione migliore per te.

In fine, se per te è fondamentale ascoltare musica con un suono di alta qualità allora varrà la pena scegliere il nuovo HomePod mini Apple.

Insomma, se cerchi un assistente vocale per una casa intelligente, secondo me vince Siri. In compenso, se è per fare domande, o controllare la riproduzione video/musica, Alexa va un pò meglio.

Tu che ne pensi?

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