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Scambio sul posto o pratica GSE: come funziona davvero.

L’energia degli impianti fotovoltaici domestici può essere utilizzata immediatamente oppure attraverso l’autoconsumo differito, che richiede però un sistema con batterie d’accumulo.

Coloro che strutturano un buon impianto fotovoltaico, riusciranno sicuramente a produrre energia maggiore rispetto al fabbisogno. Questa energia viene reimmessa nella rete elettrica e pagata grazie allo scambio sul posto: praticamente l’energia prodotta ma inutilizzata viene venduta.

Vediamo ora tutti i dettagli del caso.

Cosa si intende per pratica GSE

Cos’è lo scambio sul posto?

Come già anticipato, con scambio sul posto si intende quel sistema che permette di immettere l’eccesso di energia prodotta da un impianto fotovoltaico nella rete elettrica, per poterne poi usufruire nei momenti in cui c’è maggiore richiesta ma meno produzione. Questa è un’agevolazione, prevista dallo Stato, in cui l’impianto fotovoltaico con scambio sul posto permette di controbilanciare quei momenti in cui non si può generare energia fotovoltaica. Questo è il modo più concreto e funzionale per sviluppare un sistema di autoconsumo di energia solare attraverso un impianto fotovoltaico. Va da sé che il sistema elettrico verrà utilizzato come un magazzino virtuale dove l’energia verrà utilizzata, in un secondo momento, dal sistema elettrico e poi scambiata con un meccanismo di compensazione.

Che cos'è lo scambio sul posto e la pratica GSE

Come funziona lo scambio sul posto?

Naturalmente, un impianto solare produce energia pulita in eccesso durante il giorno: essa in parte viene consumata e in parte immessa in rete, passando tramite il contatore della rete pubblica. Quando è notte, invece,  l’impianto fotovoltaico non può più soddisfare il consumo di energia elettrica, avviene quindi il processo inverso: l’energia viene prelevata dalla rete pubblica. Qui entra in gioco il GSE (Gestore Servizi Elettrici), con le letture automatiche del contatore, verificando quanta energia è stata effettivamente prelevata e quanta immessa. In questo modo, il GSE è in grado di stabilire con accuratezza il rimborso previsto per l’utente. Lo scambio sul posto fotovoltaico permette di risolvere, parzialmente, il problema della discontinuità dell’energia solare. 

Non può richiedere questo tipo di servizio chi ha usufruito del Superbonus del 110%. Aggiungiamo che lo scambio sul posto sarà progressivamente dismesso, prevedendo meccanismi di tutela degli investimenti già avviati e introducendone nuovi. Le nuove normative puntano a premiare l’autoconsumo istantaneo e la condivisione dell’energia nell’ambito di configurazioni di autoconsumo multiplo; una valida alternativa allo scambio sul posto, come l’autoconsumo collettivo e le Comunità energetiche rinnovabili.

Per tutte le informazioni più tecniche vi rimandiamo qui

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