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Storia del caffè in capsula e cialda

Da: marilyn - Categoria: Il Piacere del Caffè

Prima di parlare di capsule e cialde per il caffè, è doveroso fare una piccola prefazione.

Quando si parla di packaging ci si riferisce ad una particolare arte destinata all’imballaggio e alla protezione dei prodotti che si andranno a distribuire e, per questo motivo, è molto importante conoscere la sua storia nei confronti del caffè.

Questa caratteristica di avvolgimento risulta infatti basilare quando ci si ritrova di fronte al caffè, non solo sfruttata come mezzo creativo e accessorio, ma anche per poter conservare al meglio la qualità di quanto contenuto.

Nella maggior parte dei casi, quando si parla di confezionamento, ci troviamo a fare i conti con polvere e grani. Nonostante possano sembrare simili, esistono importanti differenze da tenere sotto controllo: la più importante tratta del caffè in polvere, che può perdere tutti i suoi aromi naturali se esposto per troppo tempo all’umidità all’aria.

Per questa ragione, la migliore tecnica di conservazione è data da barattoli in grado di garantire la tutela di queste proprietà sempre più a lungo. Grazie alle chiusure ermetiche è possibile evitare che il caffè venga a diretto contatto con l’aria, con il sole o con altri agenti atmosferici.

Nel corso degli ultimi tempi, sono state inventate due nuove forme di conservazione per quanto riguarda il caffè, ovvero le cialde e le capsule.

Una vera e propria innovazione nei confronti di questo prodotto, considerato il fatto che sono piuttosto facili da utilizzare e in grado di regalare aromi e profumi piuttosto intensi a seconda delle esigenze.

Quando si parla di cialde, ci si riferisce a dei piccoli blocchi di caffè chiusi in un filtro di carta confezionato in precedenza con della cellulosa; nella maggior parte dei casi le confezioni sono biodegradabili ed è possibile che l’aroma del caffè si disperda in maniera un po’ troppo veloce, poiché non dotate di protezione adeguata.

Le cialde non sono indicate per conservare il caffè a lungo, ma nemmeno per lunghi trasporti.

Le capsule invece presentano caratteristiche un tantino diverse, poiché si tratta di contenitori di plastica o realizzati in alluminio che hanno lo scopo di proteggere e salvaguardare tutti gli aromi e i profumi del caffè.

Nonostante questa particolarità decisamente interessante, dobbiamo dire che la loro struttura, in alcuni casi, potrebbe non essere salutare sia nei confronti del prodotto che del consumatore; per questa ragione, il reparto di ricerca e sviluppo di Saron ha deciso di progettare delle speciali capsule autoprotette.

Che cosa significa? Che ci troviamo di fronte ad articoli in grado di resistere anche alle temperature più alte, senza emanare sostanze dannose.

Nel corso del trasporto e della conservazione, il caffè contenuto in questo capsule non si modificherà e resterà assolutamente fresco e impeccabile come appena torrefatto, fino a quando non sarà scaduto.

Inoltre, tenendo conto della natura e dell’ambiente che ci circonda, dobbiamo precisare che queste capsule sono state lavorate tramite termoformatura e ogni materiale impiegato è riciclabile e recuperabile, favorendo la raccolta differenziata sia per plastica che per alluminio e caffè.

Un vantaggio decisamente importante, che potrebbe fare la differenza quando si parla di tutela ambientale e riduzione degli sprechi.

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