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Salt: La lampada che funziona solo con sale e acqua

Da: marilyn - Categoria: L'Arte di Illuminare

Di idee, potremmo dire, un po’ bizzarre o, quanto meno, fuori dal comune, ormai si sente spesso parlare, in qualsiasi ambito della vita e, di conseguenza, anche in quello tecnologico.

E allora, in maniera del tutto inevitabile, questo accade anche in campo prettamente energetico, poiché se l’energia è vita e la vita cambia, l’energia cambierà con lei.

Da una piccola intuizione è nata una lampada che è in grado di funzionare solo grazie alla presenza dell’acqua e di quella del sale. Questa prende il nome di salt.

Qual è l’obbiettivo principale della lampada salt?

L’obiettivo, tanto semplice in teoria, quanto complesso nella sua piena realizzazione, appare evidente: portare la luce là dove manca, quindi nelle case più povere di quegli angoli di mondo da noi così lontani.

La Sustainable Alternative Lightingda cui ha origine l’abbreviazione in salt, è un nuovo sistema off-grid che dovrebbe essere in grado di produrre luce, quindi corrente elettrica, per circa 8 ore consecutive e gli ingredienti base sono un bicchiere di acqua non potabile e una manciata di sale.

Il progetto vede le sue origini grazie all’idea di Lipa Aisa Mijena, un membro del dipartimento di ingegneria dell’università di De  La Salle.

Egli, infatti, ha deciso di fondare una start up grazie anche alla collaborazibe di Greenpeace Filippine, associazione che lo vede come collaboratore.

Da che cosa nasce questa invenzione della lampadina Salt?

Lipa Aisa Mijena, in quanto filippino, sa che nella sua terra le comunità più svantaggiate, specialmente quelle che hanno la loro vita ed abitazione nelle isole, non hanno accesso alla rete elettrica e quindi non hanno luce artificiale in casa, se non quella che può essere prodotta da fuochi o altri rimedi rurali simili.

Ora, nel nostro mondo occidentale la luce artificiale è talmente una cosa naturale che la sprechiamo.

Dal momento che ci basta premere un interruttore non solo se necessario, ma anche, delle volte, perché più gradevole l’ambiente, siamo portati a pensare che la luce possa essere si importante, ma non così fondamentale.

Eppure è alla base della modernizzazione.

Senza di questa, infatti, sarebbe molto difficile studiare, cucinare, pulire e anche solo cenare in modo confortevole. Ci sarebbe impedito di leggere e documentarci, quindi di poter sviluppare una coscienza civile e sociale.

Proprio da qui nasce la necessità di far arrivare a tutti quella semplice sferetta rotonda, di nome Salt.

Le zone rurali delle filippine possono far affidamento unicamente su candele, paraffine, lampade a batteria o a cherosene che, come più volte detto, sono estremamente dannose per la salute, poiché contengono sostanze nocive.

Per di più bisogna considerare che molte case o sono capanne o sono per lo più di legno.

Secondo i suoi ideatori salt non sarebbe nociva poiché, al suo interno, non contiene alcun tipo di materiale infiammabile.

Come funziona la lampada Salt?

Il principio alla base è lo stesso della cella galvanica.

La cella galvanica è una cella elettrochimica che permette di convertire l’energia chimica in energia elettrica.

I metalli che sono presenti nella cella si sciolgono a contatto con l’elettrolita e lasciano liberi di moto alcuni elettroni.

Sono le reazioni chimiche che avvengono a differente velocità a creare una differenza di potenziale tra i due elettrodi. Se tra loro vi è un contatto, allora si può generare in maniera spontanea (ovvero senza che venga impartita energia dall’esterno) energia elettrica.

Mettendo nella lampada un bicchiere di acqua, anche quella piovana o marina e due cucchiai di sale, viene a crearsi una reazione chimica del tutto innocua e che permette di alimentare la luce per circa 8 ore.

I collaboratori della start up spiegano: “nelle Filippine ci sono oltre 7.000 isole e la maggior parte di esse non ha accesso all'elettricità.

Vogliamo eliminare il costo delle lampade e delle candele a pile a cherosene, oggi la loro principale fonte di illuminazione, fornendo una fonte di luce più efficiente”.

L’elettrodo del dispositivo può anche durare fino ad un anno, sempre a seconda della frequenza e della modalità di utilizzo e può, inoltre, tramite un cavetto USB, ricaricare i cellulare e altri piccoli elettrodomestici.

Quali sono i tempi ed i costi previsti?

Attualmente si è ancora in fase di produzione, prevista di massa, e il debutto è prefissato tra qualche mese. Il programma è quello di lanciare sul mercato la lampada salt entro la fine dell’anno o, al più, entro il primo trimestre di quello nuovo.

Per quanto riguarda i costi, questi non sono ancora stati stabiliti ma si cerca di renderli il più possibile accessibili, almeno alle comunità più disagiate.

Per di più vi è anche l’intenzione di far sfruttare questi oggetti anche durante le catastrofi naturali, dal momento che le Filippine sono il terzo paese al mondo più a rischio per quanto riguarda le catastrofi naturali.

Se mai anche i paesi meno disagiati vorranno acquistare questo bene, i prezzi saranno maggiori per riuscire ad avvantaggiare le famiglie che non possono permettersi l’acquisto.

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