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Il punto G: cos’è, come si trova e come stimolarlo

Da: Damiano - Categoria: Coppia e Sessualità

Coppia

È una delle domande che attanaglia gli uomini di tutto il mondo: il punto G esiste o è solo un’invenzione medica per indicare una particolare zona erogena del corpo femminile impossibile da raggiungere?

Prima di rispondere a questa domanda è bene capirne di più su questa massa di tessuto erettile grande, più o meno, quanto una moneta.

Il punto G deriva il suo nome da Ernst Grafenberg, che è ritenuto lo scopritore “involontario” di questa particolare zona femminile che si troverebbe all’interno della parete interna della vagina.

Involontario perché in realtà i primi a parlare di Punto G sono Alice Lada e Beverly Whipple che nel 1982 prendono spunto da alcuni studi del professor Grafenberg per citare apertamente questa zona erogena femminile.

Queste ricerche, effettuate su un campione di 131 persone, hanno dimostrato la presenza di un punto molto sensibile all’interno della vagina che, se sottoposto a una certa pressione può provocare l’orgasmo.

Dove si trova il Punto G femminile? 

Sessualità

Questa zona sembra sia collocata dietro la vagina a circa cinque centimetri dalla sua apertura. Secondo alcuni testi tantrici piuttosto datati, il punto G delle donne viene anche chiamato punto del piacere e della beatitudine.

In realtà, quando si parla di punto G non ci si riferisce a una piccola parte della vagina ma ad una vera e propria area. È caratterizzato da residui di tessuto prostatico maschile, i quali producono un liquido simile a quello seminale senza spermatozoi.

Questo liquido, prodotto a seguito della stimolazione del punto G, può essere espulso tramite piccoli getti dovuti alle contrazioni muscolari dovute all’orgasmo tramite l’uretra.

Per le donne è difficile trovare il punto G da sole, considerato il fatto che il palmo della mano deve essere rivolto verso l’alto e la posizione risulta decisamente scomoda per il fai-da-te.

Inoltre, è fondamentale rilassarsi completamente, sia dal punto di vista fisico che mentale per raggiungere il picco del piacere.

La maggior parte del sesso femminile ha dichiarato che, grazie alla corretta stimolazione del punto G, è riuscita a raggiungere orgasmi più intensi rispetto a normali rapporti con penetrazione classica.

Tuttavia, c’è da considerare il fatto che non tutte sono uguali: alcune preferiscono movimenti forti, intensi e decisi, altre più delicati e leggeri.

Punto G: il punto di vista medico

Da un punto di vista medico-scientifico, il punto G è ancora argomento di forti dibattiti. Nonostante ricerche, approfondimenti e studi negli anni, il disaccordo persiste soprattutto sull’effettiva presenza di questa zona erogena all’interno della vagina.

Secondo Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, il punto G esiste ma non per tutte: “Esiste, ma solo nel 50% per cento delle donne. Perché non ce l’hanno tutte? Perché è il residuo embrionale della prostata maschile, posto sulla parete vaginale anteriore, circa 2-3 cm all’interno dell’entrata vaginale”. (qui l’intervista completa)

Secondo Emmanuel A. Jannini, docente di endocrinologia e sessuologia medica a Tor Vergata, invece, il punto G esiste ma non è un punto bensì un area: “In ogni donna esiste un’estesa e variabile area anatomica detta Cuv (clitoro-uretro-vaginale) che comprende il clitoride, l’uretra e la parete anteriore della vagina. Sono proprio queste zone, in comunicazione tra loro, che durante il rapporto sessuale reagiscono in modo più o meno intenso alla stimolazione provocando l’orgasmo femminile”. (qui l’intervista completa).

Come stimolare il punto G (da soli e in coppia)

Sesso

Vi sono alcune posizioni che possono facilitare il raggiungimento del punto G, tra queste possiamo sicuramente metterci:

  • Stare sdraiate su un fianco
  • Stare sedute sui talloni
  • Stare sedute su una sedia solamente con i glutei
  • Mettersi a carponi
  • Stare sdraiate sulla pancia, tenendo le spalle poggiate al letto e i glutei sollevati, inarcando la schiena
  • Stare seduta su un bidet

Per stimolare il punto G da sole dovete mettere il palmo della mano sui genitali facendo penetrare l’indice e il medio nella vagina.

A questo punto, poggiate la punta delle dita sulla zona increspata che potrete sentire proprio davanti all’osso pubico e premete leggermente verso l’alto.

Ora muovete le dita fino a quando non sentirete una piccola protuberanza che ricorda un fagiolo e sfruttate una mano per stimolare il punto G e l’altra per stimolare la clitoride, variando la pressione e la velocità.

Anche in coppia è possibile trovare il punto G ed è molto importante assumere le posizioni corrette per poterlo trovare.

Nella maggior parte dei casi, sono indicate tutte le posizioni in cui la donna possa muovere in completa libertà il bacino, trovando al contempo l’angolo giusto per permettere al pene di strofinare sulla parete anteriore della vagina.

Vediamo insieme quali sono le posizioni migliori per consentire a una coppia di trovare il punto G:

  • Di lato: in questo caso, la donna può muovere tranquillamente il bacino e potrebbe essere la posizione perfetta per chi ha a che fare per la prima volta con questo tipo di esperienza
  • A carponi: una delle posizioni che maggiormente favorisce la stimolazione del punto G. La donna vede l’uomo e può concentrarsi senza paura sulle sue sensazioni fisiche e sessuali
  • In piedi: in questo modo la penetrazione può essere molto più profonda ed è indicata per tutte coloro che hanno il punto G in una zona piuttosto lontana dal solito
  • Lei sopra a vista: anche qui, la donna può muoversi senza problemi e restrizioni, regolando anche l’angolo di penetrazione a suo piacimento per poter raggiungere il punto G con facilità. L’uomo potrebbe garantire una pressione sulla pancia della donna sopra l’osso pubico, stimolando il punto clou anche dall’esterno
  • Lei sopra di spalle: in questa posizione la donna può stimolare sia il clitoride che il punto G
  • La forbice: una posizione decisamente piacevole per entrambi i partner, i quali possono comunicare anche attraverso lo sguardo. È poi possibile regolare angolature e spinte per raggiungere il massimo del piacere

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