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La lampadina LED salverà il mondo?

Da: marilyn - Categoria: L'Arte di Illuminare

"Se le lampadine a LED continueranno a diffondersi ai ritmi attuali, entro il 2020 il risparmio energetico sarà tale da permettere la chiusura di 60 centrali nucleari".

Esordisce così nell'intervista rilasciata a "Repubblica", lo scienziato giapponese Shuji Nakamura, vincitore nel 2014 insieme ai connazionali Isamu Akasaki e Hiroshi Amano, del premio Nobel per la fisica, grazie all'invenzione di LED blu che permettono di avere sorgenti di luce bianca; per la produzione di quest'ultima è infatti necessario disporre di sorgenti di luce blu.

Nonostante i LED siano in commercio da oltre trent'anni, la creazione di quelli blu è stata una dura sfida per molti ricercatori. Ma ora, grazie a questa invenzione, sarà possibile disporre di sistemi di illuminazione più efficienti, più duraturi e più economici.

Andiamo ora a ripercorrere i punti salienti dell'intervista rilasciata dal Professor Nakamura in occasione dell'inaugurazione del "Festival della luce" che illuminerà il lago di Como a partire dal 5 maggio e di cui lui sarà gradito testimonial.

Perché una lampadina può fare la differenza tra risparmiare e sprecare energia?

"Perché molte delle città più grandi al mondo utilizzano un terzo, in certi casi anche di più, dell'elettricità totale consumata per l'illuminazione degli ambienti pubblici e privati.

I LED hanno un'efficienza molto alta e consumano un decimo dell'elettricità che serve per alimentare una lampadina a incandescenza tradizionale o la metà di una a fluorescenza.

Ad esempio negli Stati Uniti si è calcolato che si potrebbero risparmiare il 46% del consumo di elettricità nazionale, permettendo una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 185 milioni di tonnellate, se tutte le lampade fossero sostituite con impianti di illuminazione a LED."

Le lampade a LED sono state inventate nel 1993. Qual'è la loro diffusione più di vent'anni dopo questa data?

"In Giappone questa tecnologia è molto sviluppata e si è arrivati a produrre circa il 50% dell'illuminazione tramite LED.

Negli Usa tra il 20 e il 30%. In Europa solamente il 10%. E' una questione economica ma anche di pensiero: una persona al supermercato è invogliata a scegliere la lampadina tradizionale da 50 centesimi piuttosto che quella a LED da 5 euro, perché non sa che la seconda ha bisogno di molta meno energia per funzionare, le sue prestazioni non decadono nel tempo e ha un tempo di vita molto superiore alla prima".

C'è chi considera fredda la luce dei LED rispetto a quella emessa dalle lampade tradizionali. Una questione anche di estetica?

"Si è ovviato a questo problema producendo due tipi di luce: bianca fredda e bianca calda. In Giappone non si è mai fatto caso al colore della luce, è più un problema di Stati Uniti e Europa.

Naturalmente la luce migliore per l'occhio umano è quella  proveniente dal Sole e si sta lavorando per cercare di rendere la radiazione luminosa artificiale il più simile possibile alla naturale."

Quale sarà l'energia del futuro? 

"Si sono fatti molti passi avanti per quanto riguarda l'energia solare, ma i costi sono molto alti e per affermarsi ha avuto bisogno dei finanziamenti stanziati dai governi.

In Germania, ad esempio, c'è stato un exploit intorno al 2010, quando il governo decise di istituire degli incentivi considerevoli, ma quando questi sono stati ritirati, la tecnologia solare è diventata presto impopolare.

La soluzione sarà probabilmente l'idrogeno, che accumula l'energia prodotta dal Sole, per poi rilasciarla quando voluto senza rilasciare scorie inquinanti."

Cosa accadrà quando anche i paesi in via di sviluppo esigeranno i nostri stessi livelli di illuminazione?

"Semplicemente useranno i LED. Essendo questa tecnologia mobile, cioè non avendo bisogno di infrastrutture elettriche fisse che sarebbero da costruire partendo da zero, sarà molto popolare in quelle aree del pianeta dove ancora oggi non c'è un'adeguata illuminazione. Inoltre collegando i lampioni LED ad un pannello solare, la richiesta di energia elettrica alla rete sarà annullata."

E quale sarà invece la luce del futuro?

"Le prossime luci artificiali saranno prodotte partendo dal principio dei laser. In questo tipo di apparecchiature la densità di corrente è mille volte più alta di quella dei LED.

Cioè, a parità di dimensioni, la prima sarà 1000 volte più illuminante! E' attualmente una tecnologia in via di sviluppo, ma già adesso grandi aziende automobilistiche, investono nelle luci laser per i fari dei modelli di alta gamma."

I ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno annunciato una nuova tecnica per riutilizzare il calore disperso dalle lampadine a bulbo, incrementandone l'efficienza, fino a superare quella delle luci LED. E' la possibilità di una seconda vita per le lampadine a incandescenza?

"Assolutamente no. Anche se si prolungherà l'efficienza delle lampadine a incandescenza, non è possibile aumentare più di tanto il loro tempo di vita, e quindi non risulteranno mai competitive con le luci a LED."

Con quest'ultima risposta si nota quanto il Professor Nakamura ci tenga alla sua invenzione e al suo Nobel. Se avete ulteriori domande è possibile che lo troviate al Festival della luce, fino al 25 maggio!

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