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Illuminazione Artificiale per le Piante: Quale Scegliere?

Da: Francesca - Categoria: L'Arte di Illuminare

Per chi ha la passione del giardinaggio ma non ha disposizione un giardino in cui far crescere le proprie piante, l'illuminazione artificiale è un tema di grande interesse.

In generale, tutti i tipi di piante hanno bisogno della luce solare per crescere e diventare forti e vigorose. È infatti la luce del sole a consentire la produzione di clorofilla, a garantire la colorazione delle foglie e la forza delle piante: private di luce queste possono presentare uno sviluppo alterato o addirittura assente (le foglie e gli steli si allungano oltre misura (eziolamento) e nel caso delle piante grasse i tessuti diventano teneri, acquosi e cedevoli).

Ad esempio, in inverno però, alcune tipologie non riescono a sopravvivere all'aperto ed è quindi necessario far passare loro le prime settimane di vita in un luogo al chiuso.

Potrebbe però non bastare metter le piantine di fronte a una finestra o, nel caso contrario, rischierebbe di esserci troppa luce diretta che va a danneggiare il vegetale nelle sue prime fasi di vita. In questo contesto si inseriscono allora le lampade per la coltivazione indoor, adatte a far crescere le piante in spazi interni.

In commercio ce ne sono di diversi tipi ed esiste anche la possibilità di impostare dei sistemi d'illuminazione specifici in base alla tipologia di pianta che si desidera coltivare.

Non tutti sanno che le energie raggianti (rosse e blu), poste agli estremi opposti dello spettro del visibile, sono indispensabili per la crescita della pianta: ad esempio è dimostrato che l’energia raggiante arancio/rossa,  stimola l’aspetto vegetativo e di fioritura, mentre la blu è in grado di garantire la crescita di un buon sistema respiratorio delle piante.

La scelta della giusta illuminazione indoor dipende naturalmente dal tipo di coltivazione che si intende inaugurare. Ciascuna pianta possiede determinate e singolari caratteristiche ed ha delle necessità che una specifica fonte di illuminazione artificiale può accontentare più di altre.

Lampade Fluorescenti

In generale, le lampade fluorescenti offrono la possibilità di creare condizioni luminose di diversa colorazione a seconda delle esigenze ed inoltre possono avvicinarsi molto alle caratteristiche della luce naturale e sono spesso economicamente vantaggiose per il risultato che si vuole ottenere.  

Disposte in prossimità delle finestre, possono integrare la luce naturale, in particolar modo nei periodi invernali. Si possono sennò avvicinare a piante che sono posizionate vicino a pareti troppo buie. 

Fra i maggiori pregi di queste lampade ci sono l'intensità e la costanza della loro illuminazione, garantendo una sana e proficua crescita della pianta. 

Le stesse hanno però dei limiti, come la scarsa presenza di rosso, nei tubi fluorescenti a luce diurna, e la scarsa presenza di blu, nei tubi fluorescenti a luce bianca calda o bianca naturale. 

Alternando i tubi fluorescenti il problema può comunque essere sempre ovviato. Tra le soluzioni più comuni ed economiche, bisogna citare la realizzazione di sistemi a scaffali o piedistalli con più tubi fluorescenti dalle diverse caratteristiche, sistemati opportunamente su di essi, da attivare a seconda delle esigenze.

Lampade a Led

Caratteristiche simili a quelle delle lampade fluorescenti, sono presenti anche nelle lampade a risparmio energetico a led, in larghissima diffusione da quando è sempre più pressante la tematica della riduzione della spesa energetica degli edifici. Inoltre non emettono calore!

La nuova frontiera dell’illuminazione artificiale sono comunque sempre loro: i LED. Tra i vantaggi di questa tecnologia si ricorda che non si surriscaldano, offrono una notevole scelta di colorazioni e hanno consumi decisamente bassi

Offrono inoltre un'illuminazione uniforme e richiedono un'alimentazione a bassa tensione. Il vantaggio economico è evidente quando si scopre che un pannello a led composto da circa 1000 led costa poco più di 100 euro.

Lampade a scarica

Le lampade a scarica (a vapori di mercurio o di sodio ad alta pressione di ioduri metallici), che sono la terza tipologia analizzata, hanno un’ottima intensità di luce, una buona resa dei colori e una temperatura (o intensità) degli stessi molto elevata.

Hanno però due difetti: tendono a consumare molta elettricità e hanno lo svantaggio di emettere calore. Questa tecnologia è molto utilizzata ai giorni nostri soprattutto per quanto riguarda la coltivazione di piante in regime idroponico e cioè un'interessante tecnica di coltivazione fuori dal suolo, in cui la terra è sostituita da un substrato inerte formato da sostanze come argilla, fibra di cocco e lana di roccia.

Da NON utilizzare, anche se le avete già in casa, le lampade a filamento incandescente di tungsteno in quanto possono essere deleterie. Dato il surriscaldamento prodotto e la scarsa capacità di avvicinarsi alle caratteristiche della luce naturale (oltre ad essere particolarmente svantaggiose in termini energetici), non vengono ritenute adatte alla coltivazione indoor.

Una volta scelta la fonte di illuminazione desiderata bisognerà considerare la vicinanza/distanza fra piante e lampada. In generale, se si parla di piante da fiore la distanza consigliabile è di circa 30 centimetri, mentre se si sceglie di coltivare piante con solo fogliame, la distanza potrà essere aumentata di qualche centimetro.

Anche i tempi di esposizione variano in base alla fase in cui la pianta si trova. Solitamente per la fase vegetativa si tende a tenere la pianta per circa 18 ore sotto la luce, mentre se la stessa è già in fioritura le ore di luce si possono ridurre a 12.

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