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Come Rimuovere un Tatuaggio

Da: marilyn - Categoria: Dimensione Tatuaggio

Capita, un po’ perché non si era troppo convinti, un po’ perché lo si era fatto per moda, un po’ perché magari è troppo legato a una parte specifica della vita, di voler rimuovere un tatuaggio.

Sino a poco tempo fa, le tecniche di rimozione del tatuaggio davano sempre risultati deludenti, provocando spesso la comparsa di cicatrici.

Per fortuna le tecnologie si sono evolute e adesso abbiamo a disposizione diversi tipi di interventi.

L'avvento dei tattoo-laser ha permesso di eliminare i tatuaggi con un rischio praticamente inesistente di lasciare segni o lesioni di vario genere: la tecnologia più avanzata in questo momento è la Picolaser.

Lavora in tempi molto brevi, in circa 3 sedute si completa la rimozione del tatuaggio e non lascia segni, ma è molto costosa e per ora disponibile sono negli Stati Uniti e a Londra.

Come si cancella un tatuaggio

Per ora in Italia il metodo più utilizzato è il laser Qswitch, che oltre a rimuove i tatuaggi viene utilizzato anche per le macchie della pelle. Il laser Qswitch può essere utilizzato solo da personale medico abilitato. 

Questa tecnica utilizza una potente energia luminosa per rimuovere i pigmenti dalla pelle: le lunghezze d'onda che vengono emesse vengono assorbite rimuovendo così l’inchiostro mediante l’utilizzo di una specifica lunghezza d'onda relativa al colore in questione.

Il colore viene frammentato e tali frammenti vengono eliminati dal naturale sistema immunitario dell’organismo.

Il numero di sedute per la rimozione del tattoo dipende non solo dalla grandezza del pezzo, ma anche dalla profondità dell’inchiostro (che si deposita più in profondità quando il lavoro è stato fatto da un tatuatore professionista), e dal genere di colori. In generale non si può prevedere il numero di sedute necessarie, ma si varia dai 2-5 trattamenti, fino a 8-12.  

I colori più difficili da rimuovere

Può anche capitare che il lavoro non riesca perfettamente, dipende da diversi fattori, soprattutto dai colori del tatuaggio.

Per esempio il verde, l'azzurro e soprattutto il giallo sono molto difficili da rimuovere, mentre il rosso, in alcuni casi, può scurirsi.

I tatuaggi più vecchi infatti sono più facili da eliminare rispetto a quelli più recenti, perché il corpo ha già eliminato una parte del pigmento.

La ricerca ha comunque ormai anche indicato quali diverse lunghezze d'onda luminose devono essere utilizzate per rimuovere i vari colori, migliorando quindi le prestazioni dei laser.

Il trattamento

Calcolare i tempi per la rimozione di un tatuaggio è un processo importante perché la rimozione non è né semplice né breve, servono infatti sedute distanziate tra loro di almeno 6-8 settimane, la pelle nel mentre va protetta dal sole e coperta con creme  filtro solare ad alta protezione.

Prima dei trattamenti viene anestetizza la zona interessata con una crema, si procede con la seduta, per poi passare del ghiaccio sulla zona interessata.

Inizialmente è probabile che si notino rossore e gonfiore che però diminuiranno in pochi giorni; ma la cosa più fastidiosa potrebbe essere l’ effetto pop corn, ossia una zona risulta più chiara con bolle.

In questo caso è consigliabile trattare la pelle con unguenti antibiotici e applicare una medicazione occlusiva con garza vaselinata per uno o due giorni, fino alla formazione delle croste.

Il trattamento di solito è doloroso, ma come per i tatuaggi, dipende dalla soglia del dolore del paziente. 

Infine, si deve sapere che, in corrispondenza del tatuaggio rimosso, potrebbe rimanere una sorta di ombra chiamata "fantasma del tatuaggio" che può durare alcuni anni o anche per sempre.

Le altre tecniche

Ma esistono altri metodi oltre al laser per rimuovere i tatuaggi ormai indesiderati.

Per esempio l’ elettrosalatura è un metodo antico ma ancora oggi usato per rimuovere i tatuaggi, tramite sale, acqua e un dispositivo abrasivo.

Può essere molto doloroso perché si va a strofinare energicamente la zona interessata fino a quando si ottiene una profonda ferita, che poi viene trattata con pomate antibiotiche e ancora una volta ricoperta di sale. Ma insomma, a noi non sembra il metodo migliore.

Esiste poi la tecnica della dermoabrasione, utilizzata soprattutto per il trattamento di cicatrici, rughe, pigmentazione e lesioni pre-cancerose.

Anche in questo caso stiamo parlando di un metodo estremo, etichettato come intervento chirurgico.

Viene infatti utilizzato uno strumento di levigatura che va a rimuovere l'inchiostro tramite sfregamento e carteggiatura degli strati più superficiali della pelle.

Il processo di guarigione in questo caso potrebbe richiede addirittura mesi ed è del tutto sconsigliabile per le persone che sono inclini allo sviluppo di cicatrici.

Altro metodo è la escissione, l’asportazione chirurgica del tatuaggio, molto efficace soprattutto nel caso di piccoli tatuaggi.

Se il tatuaggio è più grande si procederà per sezioni, così da poter richiedere anche mesi di interventi.

In pratica il processo implica la rimozione della pelle col disegno  e poi l’applicazione di cuciture sui bordi per chiudere.

La procedura viene eseguita in anestesia locale per addormentare il dolore che potrebbe risultare fastidioso.

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