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Come illuminare un Museo

Da: Francesca - Categoria: L'Arte di Illuminare

Illuminare un museo può rivelarsi un processo creativo oltre che tecnico. Vero è che bisogna tenere conto di alcuni vincoli per la conservazione delle opere, ma è comunque possibile “giocare” con gli effetti e rendere unica l’esperienza di fruizione dei visitatori.

Di quali aspetti bisogna tenere conto quando si progetta l’illuminazione di uno spazio museale?

Prima di tutto è necessario valorizzare le zone chiare, che hanno come obiettivo principale quello di evidenziare l’opera nel suo insieme.

Fondamentale prima di procedere con il progetto tecnico vero e proprio è mettersi di fronte all’opera, vedere di quanto ci si deve allontanare per vederla nel suo insieme.

Il tutto sarà ovviamente influenzato dalla tipologia di opera. Per fare un esempio noto a tutti, parliamo dei quadri ricordando che è normale dover fare attenzione a evitare il riflesso della luce sulle lastre protettive.

In questi casi l’effetto può essere molto fastidioso. Non è raro vedere visitatori di musei che, per via del riflesso, faticano a capire cosa rappresenta un determinato quadro dietro alla lastra protettiva.

Come risolvere il problema? Considerando il quadro come uno specchio e pensare all’angolo d’incidenza della luce che riflette il fascio luminoso a terra.

Cosa si può dire, invece, della gradazione cromatica della luce? Questo interrogativo è molto frequente quando si pensa a come illuminare un museo.

Prendiamo sempre l’esempio dei quadri. Partiamo dicendo che non esiste una risposta corretta universale.

Fondamentale per non sbagliare è tenere conto della presenza di luci calde e luci fredde nei vari dipinti.

Una scelta che, al di là della temperatura di colore, accontenta sempre tutti è quella dei LED.

Questa modalità d’illuminazione è sempre più apprezzata nei musei e nelle gallerie d’arte. I motivi sono diversi. Vediamo assieme i principali.

Luci a LED nei musei e nelle gallerie: i principali vantaggi

Al giorno d’oggi, quando ci si chiede come illuminare un museo, si pensa spesso alle luci a LED.

Perché? Prima di tutto perché si tratta di soluzioni d’illuminazione sicure per le opere d’arte. Il LED, infatti, non emette i raggi ultravioletti così pericolosi per l’integrità dei colori.

Migliore è anche la qualità della luce. Questo porta alla possibilità di utilizzarne di meno, il che è sinonimo di risparmio energetico, una voce importante quando si parla di musei e spazi dedicati all’arte e alla cultura.

Il LED consente inoltre di direzionare il fascio di luce in maniera più mirata.

Ciò permette di creare nel museo o nella galleria d’arte un’atmosfera molto più intima, decisamente funzionale alla fruizione delle opere.

Tornando alla gradazione di colore della luce, è bene ricordare che con il LED è possibile gestirla in maniera molto più flessibile.

Questo può fare la differenza per quanto riguarda l’effetto di un’opera sul visitatore.

Guardare un quadro o le linee di una scultura con una luce fredda è diverso rispetto a quando lo si fa con una luce calda.

Non c’è che dire: l’illuminazione del museo è un’esperienza esattamente come la fruizione delle opere.

Per capire ulteriormente il suo valore, è bene ricordare che, nel caso di una scultura, posizionando la fonte d’illuminazione alla base e frontalmente è possibile ottenere un effetto di mistero e staticità.

Questo è dovuto alla presenza di parti nascoste dal buio. Se l’opera viene invece completamente investita dal fascio luminoso, le forme risultano appiattite e può essere difficile coglierne la tridimensionalità.

Un ulteriore caso da prendere in considerazione può essere quello dell’utilizzo di due proiettori uno di fronte all’altro, uno dei quali dietro la scultura.

Quando si ha a che fare con opere che rappresentano la figura umana, questa scelta può rivelarsi congeniale per modellare le linee del corpo e rendere tutto più realistico.

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