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Le caratteristiche cromatiche della luce

Da: Francesca - Categoria: L'Arte di Illuminare

Prima di spiegarvi tutte le caratteristiche cromatiche della luce, è bene illustrarvi su che cosa sia la luce.

Quando si parla di luce, ci si riferisce all’energia radiante percepita sul piano visivo e possiamo considerarla come una minuscola porzione dello spettro elettromagnetico.

È infatti la luce che ci permette di vedere, poiché riflessa dagli oggetti nei nostri occhi. Non tutta la luce è uguale e, per questa ragione, ecco perché abbiamo deciso di scrivere questo articolo informativo.

Per poter descrivere in maniera precisa e curata tutte le proprietà cromatiche della luce, è necessario sfruttare due diversi sistemi di misura:

  • il primo, chiamato temperatura di colore, serve a indicare l’apparenza cromatica della luce
  • il secondo, chiamato indice di resa cromatica, suggerisce come un oggetto illuminato si mostrerà in relazione al modo in cui appare alla luce di riferimento.

Queste caratteristiche risultano essere decisamente importanti per valutare e prescrivere soluzioni luminose, cercando di capirne anche tutti i limiti.

Occupiamoci ora della temperatura di colore di una sorgente luminosa, la quale rappresenta in misura numerica la sua apparenza cromatica.

Tale considerazione si basa sul fatto che, ogni oggetto, se riscaldato ad una temperatura adeguata, il suo colore cambierà con l’aumento della medesima.

Questo sistema si basa sui cambiamenti di colore di un corpo nero radiante teorico, tramutato dal nero freddo al bianco incandescente.

Dopo che la temperatura è aumentata, il corpo nero diventa rosso, poi arancio, poi giallo, poi bianco e infine bianco-azzurro.

La temperatura responsabile del cambiamento di colore si esprime in gradi Kelvin, ma nonostante questo non sempre è possibile ottenere il colore sperato da tutte le soluzioni luminose.

In questa circostanze, si prende come punto di riferimento la corrispondenza più vicina al colore scelto.

Ma lo sapevate che anche la luce ha una sua psicologia?

Ebbene sì e si differenza dal caldo al freddo. Numerose persone non riescono a capire per quale motivo le luci a bassa temperatura vengano chiamate calde e quelle ad alte temperature fredde.

Tali descrizioni non hanno nulla a che fare con la temperatura del corpo nero radiante di cui vi abbiamo parlato prima, ma si riferiscono alla modalità in cui questi gruppi di colore vengono percepiti dall’occhio umano.

Che cosa significa? Semplice: ci troviamo di fronte a un vero e proprio impatto di carattere psicologico nei confronti dell’illuminazione

I colori con spettro blu vengono classificati come freddi, mentre quelli del rosso, giallo e arancio appartengono alla luce calda (a tal proposito, nel nostro sito è possibile trovare in vendita quasi tutte le lampadine led nelle tre temperature colori esistenti, ossia freddo, netro e caldo).

Quando si parla di indice di resa automatica ci si riferisce a un vero e proprio esperimento derivato dalla visione, in modo da poter analizzare l’impatto provocato da diversi oggetti dal punto di vista del colore.

L’effetto della luce sul colore degli oggetti deve essere individuato in primis dalla temperatura e in secundis dall’illuminazione di otto colori standard, prima della luce analizzata e poi del corpo nero.

La temperatura di colore e l’indice di resa cromatica sono in grado di offrire importanti dettagli sulla qualità della luce, anche se niente è perfetto.

La temperatura di colore non è grado infatti di garantire come una fonte luminosa possa trasformare i colori.

Poniamoci di fronte all’esempio di due luci freddi con temperature di colore e apparenze cromatiche quasi uguali: la prima luce produce energia uniforme per tutto lo spettro, mentre la seconda luce non è dotata del campo rosso.

Ogni oggetto rosso, che apparirà naturale nel caso della prima luce, avra sembianze neutre nel caso della seconda luce.

Con questo esempio vogliamo farvi capire che un indice di resa cromatica potrebbe avere uno spettro ampio per quanto riguarda i colori, ma non offre alcun tipo di garanzia nei confronti dell’apparenza naturale di una tonalità.

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