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Batterie ricaricabili vs usa e getta: chi vince la sfida?

Dopo anni di consumi smodati che hanno portato il pianeta allo stremo delle forze, oggi si sta finalmente registrando un cambio di rotta da parte delle aziende, sempre più attente a concetti come energia pulita, sostenibilità ambientale e rispetto del pianeta.

Anche le famiglie non sono rimaste immuni a questo cambiamento, tanto che i modelli di consumo usa e getta (tipici degli anni Ottanta e Novanta) stanno piano piano lasciando il passo al riutilizzo.

Non stiamo parlando solo di una maggiore attenzione verso temi come la raccolta differenziata ma di un interesse sempre più forte per prodotti ricaricabili che non terminano il proprio ciclo di utilizzo una volta giunti a fine carica.

Tra questi, uno dei prodotti più utilizzati dagli italiani sono senza ombra di dubbio le batterie ricaricabili. A differenza delle pile alcaline, queste possono essere ricaricate più e più volte tramite un apposito strumento per poi essere utilizzate per telecomandi, videocamere, torce ecc.

Vantaggi e svantaggi tra i due modelli

Nonostante una spesa iniziale maggiore su pile e caricatore, nel lungo periodo questo costo viene facilmente ammortizzato perché la batteria ricaricabile ha un ciclo di vita molto più lungo rispetto a un prodotto usa e getta.

Anche la scelta del caricabatterie ha la sua importanza perché, in base al modello selezionato, è possibile avere un prodotto più o meno performante. I migliori sul mercato permettono il caricamento di più tipi di batterie (stilo, ministilo, piatta ecc.) e fino a un massimo di 4 contemporaneamente.

Terzo e ultimo vantaggio è di tipo ecologico: le ricaricabili possono essere utilizzate in maniera più lunga e duratura rispetto a una classica usa e getta.

Le pile sono tra i rifiuti più pericolosi della terra perché contengono metalli pesanti come il mercurio e il cadmio che, se finiscono a contatto con l’acqua, rischiano di diventare estremamente nocivi per la salute del pianeta e delle persone.

Batterie ricaricabili: una scelta vincente

Arrivati a questo punto è tempo di rispondere alla domanda iniziale: chi vince questa sfida tra le batterie ricaricabili e quelle usa e getta?

La risposta è la numero uno. Le batterie ricaricabili sono più convenienti perché hanno una durata che può arrivare fino a 24 mesi prima di essere gettate via. Questo permette un notevole risparmio di pile immesse nell’ambiente, un prodotto meno inquinante e un’attenzione sempre più forte a tematiche green.

Ma vi sono dei casi, o meglio, dei dispositivi per i quali è consigliabile l’utilizzo di batterie monouso. È il caso degli apparecchi a bassa potenza come gli orologi da parete o i fari per bici perché sono in grado di funzionare in maniera continua finché non muoiono.

Le batterie ricaricabili, in questo caso, riducono la tensione gradualmente nel tempo, rallentando il dispositivo o interrompendo l’alimentazione in maniera improvvisa.

Per gli esperti è, inoltre, consigliato utilizzare batterie usa e getta per gli allarmi di fumo (in questo caso la pila va sostituita almeno una volta l’anno) e i kit di emergenza, perché rispetto alle ricaricabili offrono una durata di conservazione molto più lunga.

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